ALTRA RICONFERMA, IL TRABOCCO DI GONDOR RESTA A CASA. Ala, 3/4, classe ’96, Matildeo da sempre, ha iniziato con noi nel minibasket e da lì non ha più smesso. Semper fidelis, Checco ha deciso di indossare la nostra gloriosa canotta bianco, arancio e blu per l’ennesimo anno. Uomo squadra e lavoratore esemplare, l’anno scorso ha dato tutto per la causa (anche un naso rotto), raggiungendo insieme agli altri la finale playoff e fermandosi ad un soffio dal traguardo grosso.
Arriva dunque un’altra conferma importantissima per la Matilde Basket! Coach Messini avrà a disposizione anche nella stagione 23/24 Francesco “Checco” Verri, tassello importantissimo oltre che per le sue qualità anche per la capacità di coprire più ruoli, sia da esterno che da lungo. Checco è carico per l’inizio della nuova stagione: “Non vediamo l’ora di iniziare, quest’anno sono arrivati giocatori fisici e alti, ed è un bene per la squadra. Sicuramente il nostro gioco cambierà un po’, vedremo quali saranno i quintetti, ma sono aggiunte estremamente positive. L’obiettivo quest’anno sicuramente è di fare l’ultimo step ed arrivare alla promozione, siamo molto motivati, la scorsa annata è stata molto bella, siamo arrivati fino alla finale, compiendo un grande miglioramento rispetto alle stagioni precedenti. A livello personale sicuramente la prossima stagione proverò a migliorare al tiro e poi probabilmente dovrò adattarmi anche ad un ruolo diverso rispetto a quello della scorsa stagione, quando ho giocato sempre da 4 perché avevamo pochi lunghi. Quest’anno essendoci rafforzati molto in quel reparto probabilmente potrò giocare anche in altri ruoli e dovrò adattarmi”.
Coach Messini è entusiasta di ritrovare Francesco Verri tra le fila del suo roster: “Conosco Checco letteralmente da una vita, condividiamo lo spogliatoio da una ventina d’anni a questa parte, pensare che all’epoca ci siamo conosciuti sul campo della Manzoni e dopo tutto questo tempo siamo ancora qua uno a fianco all’altro con i colori della Matilde addosso, per me è davvero molto speciale. Lui e Pippo sono per me prima di tutto grandi amici, abbiamo condiviso tanto, annate belle e annate meno belle, alcune addirittura fantastiche. Mi ricordo i primi allenamenti con loro, avevamo 6 o 7 anni, all’inizio li distinguevo dagli occhiali, Pippo rigorosamente occhialino blu e Checco sempre rosso. È bastato pochissimo per entrare in sintonia, non so, ma secondo me dentro di noi sapevamo che lo zoccolo duro di quel gruppo ’96 sarebbe durato nel tempo ed infatti eccoci qua, io, Nico, Checco, Pippo e Gigi, da 20 anni insieme, chi con qualche pausa, chi in ruoli diversi, ma sempre con la Matilde nel cuore. Penso che anche per i nostri allenatori, per chi ci ha conosciuto, per chi ha condiviso anche un pezzo di strada con noi sia speciale rivederci lì, ancora tutti insieme. Capite quindi che Checco per me non possa essere un giocatore come gli altri, nonostante ormai l’abbia abbandonato da un po’, ma per me rimarrà sempre il bambino con l’occhialino rosso.
Dal punto di vista tecnico, Checco è sempre stato un ibrido, ha il fisico di un 3, ma la tempra di un 4. Questo gli ha permesso di essere duttile e di essere impiegato in queste due versioni diverse, anche nel corso della stessa partita. Ritengo questa sua caratteristica un pregio e cercheremo di sfruttarla, lavorando sia sul gioco fronte a canestro che sul lavoro “sporco” di un lungo. Da sempre la corsa e la sua difesa arcigna lo contraddistinguono, sarà compito di Nico mettergli la benzina necessaria per mantenere il suo livello atletico di sempre, fin da subito. Checco è un lottatore, nonostante sotto le plance si confronti con gente con molti più centimetri, sa tirare giù rimbalzi come pochi e come lui sa, adoro questa sua attitudine. Ovviamente, l’aspetto su cui lavorare è quello realizzativo, dobbiamo cercare sicuramente di metterlo in condizione di fare più punti. La sua meccanica di tiro, il famosissimo trabocco di Gondor, non è sicuramente da manuale del basket, però in allenamento è molto più efficace di quanto si veda poi in partita, quindi dobbiamo alzare il suo livello di fiducia sul tiro dalla lunga distanza. Sicuramente però, il suo gioco si esalta con la velocità, dobbiamo correre, dobbiamo far sì che possa ricevere sempre in maniera dinamica ed allora sì che potrà trovare molti modi di segnare.
Non vedo l’ora di entrare in palestra il primo giorno, guardarmi intorno, cercare lo sguardo dei miei giocatori e di vedere il suo, per l’ennesimo anno, per l’ennesima stagione insieme, cambiano i campionati, cambiano i compagni, cambiano gli obbiettivi, ma alla fine Checco Verri & la Matilde sono una certezza, sarebbe un’emozione indescrivibile alzare quella coppa insieme a lui”. 🔥
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